La carica di #BookTok: giovani lettori crescono

 

Per la prima volta, alla Fiera della Piccola e Media Editoria in programma a Roma dal 7 dicembre ci sarà anche Tik Tok.

La stessa piattaforma che offre video di balletti e improbabili performance dei nostri politici, vi chiederete? Sì, proprio quella.

Perché a partire dal lockdown della primavera 2020 si è creato un vero fenomeno editoriale, che porta il nome di #booktok. Un hashtag nato spontaneamente in quel periodo difficile, che oggi è in grado di mobilitare, a livello globale, ben 91 miliardi di visualizzazioni: di sicuro, tutto questo ha a che fare con la crescita del mercato editoriale tradizionale, che dal 2020 è cresciuto del 16%.

In pratica, #booktok è la sotto-piattaforma di chi ama leggere. E tenetevi forte, perché un altro tabù sta per essere sfatato: la stragrande maggioranza degli utenti e dei creatori di contenuti sono ragazzi e adolescenti, che si sfidano a colpi di libri da leggere – ma forse sarebbe meglio dire da compulsare e riempire di segnapagine di colore diverso a seconda dell’argomento – per poi condividere la loro reazione.

E’ la parte emotiva, infatti, che su #BookTok risulta determinante: come mi ha fatto sentire questo libro? Che sentimenti mi ha suscitato? Il video serve appunto da passaparola per trasmettere uno stato d’animo, e su questo si basa il pubblico di #BookTok per effettuare le scelte successive.

Ma non bisogna pensare che questi ragazzi non abbiano solide basi narrative, perché, a prescindere dal genere e dalla qualità dei libri proposti – in gran parte fantasy o rosa, con una presenza importante di classici e qualche chicca contemporanea – dimostrano di possedere tutti gli strumenti per interpretare e valutare un’opera letteraria: tono della narrazione, punto di vista, molteplicità dei piani narrativi e così via. Può darsi che a quest’opera di diffusione di una cultura letteraria più ampia abbia contribuito anche l’importanza acquisita dalla figura del ghostwriter , ovvero di colui che si incarica di rendere al meglio sulla carta la storia da raccontare, restando dietro le quinte ma imprimendo un’impronta precisa e fondamentale al libro.

Non c’è da sorprendersi allora se le più importanti librerie delle grandi città italiane si sono dotate di un reparto #BookTok, con le opere più consigliate e apprezzate dai giovani utenti, e che nel nostro Paese, nonostante un piccolo calo del 3,7% nei primi mesi del 2022, le vendite di volumi di narrativa straniera (il genere più diffuso su #BookTok), abbiano fatto registrare un +6% rispetto al 2021.

Negli Stati Uniti il fenomeno è ancora più evidente, se è vero che il 2021 è stato l’anno in cui si sono venduti più libri dal 2004, con ben 825 milioni di copie! Secondo un’inchiesta del New York Times, infine, #BookTok avrebbe contribuito a movimentare circa 20 milioni di copie fisiche.

Provate a farvi un giro sulla piattaforma, allora, e guardate i video della professoressa Valentina Ghetti, di Megi Bulla con la sua Biblioteca di Dafne o di Simone Terreni, che ha un profilo interamente dedicato alla lettura e alla spiegazione dell’opera italiana più nota di tutti i tempi, la Divina Commedia. Dopodiché, nessuno potrà più dire “Ai miei tempi era diverso, oggi i giovani non sanno neanche cosa sia un libro…”.